Nome latino: Arctium Iappa 
 
Famiglia: Asteraceae

Parte utilizzata: Radice, foglie

Proprietà principali: Depurativa e diaforetica; stimolante della funzionalita biliare ed epatica; ipoglicemizzante; antisettica

Impiego terapeutico: 

  • Bardana uso interno: Esantemi (morbillo, rosolia); iperglicemia e diabete tipo II (tp. Sostegno); dermatosi (acne, eczema, crosta lattea ecc.)

  • Bardana uso esterno: Forme reumatiche; dermatosi (acne, eczema, crosta lattea ecc.)

Bardana: Proprietà e usi cosmetici


L’impiego cosmetico è destinato a pelli grasse, asfittiche, con punti neri e predisposta all’acne o alla seborrea. I decotti di questa pianta sono molto utili, su pelli grasse, per la prevenzione di foruncoli e pustole di acne. Mentre il succo delle foglie fresche viene usato per frizioni al cuoio capelluto grasso o contro la forfora. Come benefici sempre per i capelli, le radici di Bardana,  ne favoriscono la crescita. L’abate Kneipp, che ne fu strenuo sostenitore, annotò in base alle molte esperienze personali accumulate che, se il bulbo non era morto, grazie all’uso del decotto di radice con il quale si dovevano eseguire frizioni a livello del cuoio capelluto per 3-5 volte alla settimana, si poteva ottenere l’accrescimento dei capelli.  Inoltre è nota l’attività della Bardana come antise-borroico nei casi di forte secrezione sebacea del cuoio capelluto, il che ne giustifica la presenza in molti cosmetici per capelli.

Dosaggio:

  • Decotto (radice): 5 g di radice per tazza d’acqua. 3 tazze al dì.

  • Decotto (uso esterno): 20 g di radice per litro: far bollire per 10 minuti.

  • Polvere (radice): 1 g pro dose (2-4 g/die) in acqua, 1 capsula 1-3 volte al dì.

  • Estratto secco (nebulizzato e titolato in inulina min. 25%, Farmacopea Francese X): 1 cps 1-3 volte al dì.

  • Estratto fluido: 20 gocce, diluite in acqua, 1-3 volte al dì.

  • Arctium lappa T.M.: 50 gocce, diluite in acqua, 1-3 volte al dì.

Bardana Cenni storici:

  • Nel 1929 Camillo Gibelli, medico genovese, intraprese «indipendentemente e ignaro delle ricerche di Fleming», il padre della penicillina, una serie di ricerche che avevano lo scopo di indagare se le piante potessero produrre sostanze antitossiche. A spingerlo verso tale ricerca era stata l’osservazione che il regno animale, uomo compreso, può alimentarsi con notevoli quantità di vegetali, rimanendo immune dall’azione nociva di tutte quelle sostanze tossiche che si possono ritrovare nel terreno in cui le piante crescono e traggono il loro nutrimento. Non limitò la sua indagine alle sole muffe, ma le estese, ad esempio, ai semi di lupino, grano, miglio ecc., che mise a germogliare in semplice acqua, e constatò che anche questo liquido assumeva proprietà antitossiche e batteriostatiche paragonabili a quelle trovate nei terreni di coltura delle muffe. Appurò così che l’uso popolare della Bardana nella foruncolosi e in varie dermatosi non era privo di fondamento.

  • Le foglie fresche contuse e applicate sulle punture di zanzare, vespe, api e calabroni calmano rapidamente il dolore e diminuiscono il gonfiore.


Fonte: Dizionario di Fitoterapia e Piante medicinali - Campanini

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